Raccolgo i pensieri con una fascia in testa.
Una sciarpa grigia, solitamente intorno al collo, ora stringe la testa e i pensieri.
Pensieri vaganti, ballerini, proibiti.
Pensieri audaci di folli idee, di potenti ispirazioni, di sottile disagio.
Un vezzo, agli occhi degli altri, quella fascia in testa, una “stranezza delle sue “.
Eppure è molto di più.E’ un gesto utile, necessario a contenere le emozioni non ancora decifrate, non ancora decodificate.
Serve a contenere le piccole angosce, le piccole debolezze dell’io.Serve ad andare incontro a una giornata tiepida.
Stringo i pensieri intorno alla mia sciarpa grigia.
Due giri intorno alla testa e sono al sicuro. Posso uscire dalla stanza.
Oggi i miei capelli non hanno il permesso di arruffarsi al sole.
Non è un vezzo strano il mio, e poco importa cosa pensano gli altri.
E’ un piccolo gesto di sicurezza, una piccola rete di protezione. Una piccola azione di contenimento.
Il giorno inizia così, e ringrazio la mia sciarpa grigia che fino a ieri sera era intorno al mio collo a ripararmi dal freddo e oggi è migrata dolcemente intorno alla mia testa a proteggermi dalla sottile paura, a riportare l’equilibrio, a tenermi ancorata a me stessa.
