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Dalle pagine del mio diario Fragile come un cristallo

By 10 Gennaio 2021 No Comments
“Arriva un momento in cui i genitori diventano fragili come cristalli.
In quello stesso istante i figli smettono di essere figli, ma non si sa bene cosa l’uno e l’altro diventano.
In questa nuova posizione di “figlia” i sentimenti si accavallano prendendosi a botte, senza esclusione di colpi, per avere il sopravvento.
Si danno il cambio, in una specie di staffetta perversa, la rabbia, il senso di colpa (per aver provato quella rabbia), la tenerezza, la compassione, l’amore, di nuovo la rabbia.
Poi una sorta di delusione strana e ancora la tenerezza. Nella stanchezza a volte si apre una breccia l‘insofferenza e la pazienza esce dalla porta principale”.
Ecco, questo non è un argomento molto social, ma ne voglio parlare perché tantissimi affrontano questo passaggio e ci si può sentire soli e smarriti. Io sono fortunata perché ci sono i miei fratelli, e per fortuna uniamo le forze.
Durante la mia formazione di artetrapeuta ho fatto un tirocinio con gli anziani di una casa di riposo. Sono stata quasi due anni con loro e con piacere, ma se l’anziano in questione è tua madre il panorama assume tinte diverse.
Tutto questo per dire che più o meno viviamo gli stessi sentimenti contrastanti ed è normale. Se ne può parlare senza sentirsi figli orribili.
A me l’arte aiuta sempre.
Ho scarabocchiato le mani di mia madre
appoggiate sulla coperta appoggiata sulle ginocchia.
Nelle mani c’è tutta la storia di vita di una persona. Tutti i gesti fatti e non fatti e tutte le sapienze.