
Per andare a fare il tirocinio di Arteterapia con gli anziani porto sempre con me una borsetta di tela.
Una borsetta non molto grande, ma che si allarga man mano che si infila dentro ciò che può servire.
Somiglia quasi ad una pancia, floscia quando è vuota, grossa e tonda quando è piena.
E’ una borsetta senza pretese, non posso dire brutta, ma neanche bella.
La uso per questa sua qualità a fisarmonica e perchè è facile portarsela dietro. Ha due piccoli manici di stoffa, così basta infilarla al polso e neanche ti accorgi di averla.
Inoltre questa piccola e capiente borsetta ha come chiusura due lunghi nastri rossi di raso, che morbidamente si chiudono intorno al contenuto della stessa.
Quando posso, dai “ miei anziani “ vado a piedi.
Da casa mia impiego circa sette minuti.
Ieri sono andata a piedi, ho preso la borsetta del tirocinio e mi sono avviata.
Mentre camminavo, quella borsetta da niente, né bella né brutta, mi ha fatto un regalo.
I nastri rossi della chiusura, sciolti dal loro nodo, hanno preso a danzare con i miei passi.
Mossi dal vento e dal mio movimento.
Danzavano nell’aria e con me.
Quei sette minuti fino a destinazione, grazie a quel fluttuare di nastri rossi , sono stati una meraviglia. Mi hanno allargato un sorriso in faccia, mi hanno portato alle giostre, annodato capelli per la festa, ornato vestitini e cappellini. Sono salita su con un aquilone , ho confezionato un pacco regalo e poi l’ho scartato per vedere la sorpresa.
Mentre camminavo accadeva tutto questo e la bambina che è in me gongolava di gioia.
Alla fine, arrivata a destinazione ho capito che la borsetta del tirocinio ha un gran cuore, ed è per questo che mi piace tanto.